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ChatGPT memoria satura
Sono ormai moltissime le persone che ogni giorno usano ChatGPT (da noi presentato in occasione della sua uscita durante l’inverno 2022-2023), e sicuramente tante di loro avranno sperimentato una criticità tutt’altro che marginale: il problema della memoria satura, un aspetto cruciale che – se non adeguatamente vigilato – incide sul buon funzionamento del sistema.
E’ proprio la memoria interna, infatti, che consente all’AI di elaborare e gestire le informazioni durante le interazioni con gli utenti: per sviluppare delle conversazioni efficaci è quindi fondamentale monitorarla mantenendola “pulita”.
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Come riconoscere quando la memoria è piena
Con il passare del tempo e l’accumularsi dei dati, ad un certo punto ci si potrebbe dunque imbattere nel messaggio “Memoria piena” – visibile in alto al centro dello schermo – che rappresenta una sorta di “campanello d’allarme”…
Questo segnale indica che il sistema sta raggiungendo il proprio limite, e ignorare l’avviso potrebbe portare a un deterioramento della qualità delle risposte, rendendo le interazioni meno soddisfacenti.
Quando la memoria si avvicina alla saturazione può anche succedere che i riscontri tardino ad arrivare o che il contenuto diventi meno pertinente rispetto alle domande: le conversazioni potrebbero persino apparire “confuse”, come se il sistema avesse difficoltà ad elaborare le nuove informazioni.
Riconoscere tale condizione è dunque essenziale per assicurarsi che ChatGPT continui a fornire risposte di qualità.
“Strategie” per gestire la memoria di ChatGPT
Se appare quindi evidente che è arrivato il momento di intervenire, il suggerimento è quello di attrezzarsi per approntare una pulizia che aiuterà non solo a mantenere altre le prestazioni della “macchina” ma anche a garantire un’esperienza di fruizione valida.
Per ottimizzare la memoria di ChatGPT e assicurarsi di sfruttare al meglio le sue capacità, vi sono due opzioni: la prima contempla l’eliminazione di tutte le informazioni raccolte sino a quel momento – tout court – mentre la seconda prevede la possibilità di un intervento selettivo, quasi “chirurgico”.
Andiamo allora a vedere assieme come procedere…
Una volta effettuato l’accesso all’interfaccia si deve per prima cosa cliccare sull’icona dell’account personale, in basso a sinistra: comparirà un menù a tendina dove selezionare “Impostazioni”.
A questo punto si aprirà una sorta di popup all’interno del quale evidenziare la voce “Personalizzazione”: si dovrà ora premere su “Gestisci”…
…scelta che permetterà di visualizzare un elenco dettagliato delle informazioni accumulate nel tempo: facendolo scorrere si potranno facilmente individuare gli elementi da rimuovere (tramite click sull’icona del cestino, a fianco).
In alternativa, sarà anche possibile cancellare l’intera memoria tramite il pulsante “Elimina tutto”.
Un po’ di attenzione per massimizzare i risultati
Adottando gli accorgimenti cui si è fatto cenno sarà dunque possibile migliorare significativamente la qualità delle interazioni e garantire un utilizzo ottimale dell’AI.
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Effettuare una gestione regolare della memoria non aiuterà solo ad ottenere risposte più pertinenti, ma anche a rendere l’esperienza più piacevole: si potranno in tal modo esplorare al meglio le potenzialità di ChatGPT, sfruttandone al massimo la capacità ed ottenendo così e risposte chiare e – soprattutto – tempestive.
SENEX
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