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Negli ultimi anni, il Mediterraneo – da sempre mare “temperato” – sta assumendo caratteristiche “tropicali”: secondo i dati forniti dalla Copernicus Climate Change Service, durante l’estate 2023 la temperatura superficiale in alcune aree ha superato i 30°C, con picchi che arrivavano anche a 5 gradi sopra la media.

Un’anomalia termica preoccupante, che sta modificando profondamente gli equilibri marini.

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Tra gli effetti più visibili (e antipatici) di tale fenomeno vi è quello della moltiplicazione delle meduse, che approfittano delle acque più calde per riprodursi in modo incontrollato: a peggiorare il quadro, intervengono anche la diminuzione dei predatori naturali, come tartarughe e tonni, e l’aumento del plancton disponibile.

Un problema serio per i bagnanti

La combinazione di tali fattori sta favorendo la diffusione di questi organismi gelatinosi (che in inglese si chiamano appunto jellyfish) lungo tutte le coste del Mare Nostrum, con avvistamenti sempre più frequenti anche in zone dove un tempo erano rare.

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Vacanzieri, bagnanti e pescatori ne stanno sperimentando gli effetti diretti: l’incontro con una medusa può causare reazioni molto dolorose (ma anche conseguenze più serie per chi è allergico).

L’impatto più profondo riguarda però gli ecosistemi costieri, la biodiversità e persino l’economia turistica, che può risentire della percezione di “mare pericoloso”.

Meduseo, per chi ama le vacanze senza “sorprese”

Per rispondere a questa nuova realtà, è nato Meduseo, un portale gratuito e interattivo che consente di segnalare in tempo reale la presenza di meduse.

L’idea è semplice: fornire uno strumento di consultazione rapida, utile sia a chi pianifica una giornata al mare sia a chi vuole contribuire con la propria osservazione.

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All’accesso, l’utente trova una mappa dettagliata delle coste, nella quale ogni punto rappresenta una segnalazione recente (con indicazioni su località, specie e livello di pericolosità).

Per contribuire non serve neppure registrarsi: basta cliccare l’apposito pulsante al centro della schermata, scegliere il luogo sulla mappa e descrivere l’avvistamento: con pochissimi gesti si può dunque partecipare attivamente alla costruzione di una rete di dati condivisa.

Che cosa fare se si viene punti da una medusa

  1. Raggiungere la riva con calma, evitando di strofinare la zona colpita.
  2. Sciacquare abbondantemente con acqua di mare e non con acqua dolce (quest’ultima potrebbe infatti sollecitare ulteriori cnidocisti – le cellule urticanti – rimaste attive sulla pelle.
  3. Rimuovere eventuali residui di tentacolo con una pinzetta o una tessera rigida (mai a mani nude).
  4. Applicare impacchi freddi (non ghiaccio diretto) per ridurre il dolore.
  5. Non usare ammoniaca o aceto (talvolta queste sostanze possono persino peggiorare la reazione).

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E’ opportuno rivolgersi al medico se:

  • il dolore è intenso e persistente.
  • si manifestano sintomi come nausea, mal di testa, difficoltà respiratorie, capogiri o reazioni allergiche diffuse.
  • la puntura riguarda occhi, bocca o genitali.

È sempre consigliabile evitare l’esposizione al sole sulla zona colpita al fine di prevenire macchie cutanee.

Scienza partecipata: un piccolo gesto, un grande impatto

Oltre alla sua utilità pratica, Meduseo rappresenta un perfetto esempio di scienza collaborativa: ogni contributo degli utenti aiuta non solo altri bagnanti, ma anche biologi marini e ricercatori, offrendo dati utili per studiare l’evoluzione del fenomeno.

In un momento storico in cui il clima muta con rapidità, raccogliere e condividere informazioni è fondamentale per analizzare i cambiamenti in atto.

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Segnalare una medusa, dunque, non è un gesto banale: significa partecipare a un progetto collettivo di osservazione e tutela ambientale; un modo per avvicinarsi al mare con maggiore consapevolezza, proteggendosi e allo stesso tempo contribuendo alla conoscenza scientifica.

Perché, anche sotto l’ombrellone, informarsi e collaborare può fare la differenza.

SENEX

© Senex 2025 – Riproduzione riservata


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    Meduseo è un portale interattivo che consente di conoscere in tempo reale la presenza di meduse in tutte le località balneari.